Dopo la tromba d’aria, schiuma “sospetta” in mare

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Molti nerviesi, dopo la tromba d’aria di venerdi 14 si sono allarmati vedendo lungo chilometri di costa, vicino alla riva del mare, una strana e abbondante schiuma bianca, che spesso però si era notata in mare altre volte e spesso proprio dopo giornate ventose: che cos’era?

Una esperta fiorista, tempo fa, a cui avevo parlato di un evento simile, mi disse di non allarmarmi e mi spiegò che era dovuto alla presenza in mare del polline dei pini marittimi, sospinto dal vento fino in mare.
Non ne ero totalmente convinto….e invece mi son dovuto ricredere: da una intervista rilasciata il 19/6/2013, per un caso simile di sospetto inquinamento del mare, da alcuni esperti dell’ Arpal di Savona ad un giornalista della Stampa, leggo:

“ Il presunto inquinamento fecale che nei giorni scorsi ha creato problemi sulla costa savonese, con una striscia giallastra riscontrata al largo di Loano e in altri punti del litorale, non esiste. O meglio, chiarisce l’Arpal, non di liquami si tratta ma… di pollini di pino. «L’analisi di laboratorio di questa sostanza galleggiante – si legge in una nota diffusa ieri – ha confermato la presenza di polline di pinacee e l’assenza di contaminazione microbiologica».

Per quanto spiacevole alla vista e al tatto, il fenomeno – spiegano gli esperti di Arpal – «non è collegabile a inquinamento, ma alla struttura microscopica del polline di pino, che presenta due sacche aeree (dette “vescicole anemofile”) utilizzate per favorire lo spostamento in aria. Proprio per le sue dimensioni (è uno dei pollini più grandi) il polline delle pinacee scatena reazioni allergiche di minore intensità.

A creare il fenomeno è stato il repentino aumento delle temperature dopo il freddo degli ultimi giorni di maggio, con conseguenti fioriture tardive e rilascio di pollini dalla vegetazione costiera. Il gioco dei venti e delle correnti ha fatto il resto, favorendo l’aggregazione dei granelli in grosse chiazze «che possono essere scambiate per sversamenti di altra natura o incorporare altri oggetti galleggianti: rottami di legno, plastica, foglie o altri materiali avvistati in quantità durante le ispezioni.”

Allora posso stare tranquillo: nessuna “bomba inquinante”: ne abbiamo già abbastanza delle…..”bombe d’ acqua”!

di Andrea Patrone

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