Una storia romana?

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Di Marcella Rossi Patrone

Abbiamo già detto che la storia di Nervi segue quella di Genova, che fu il porto di appoggio dell’espansione romana.
Nervi crebbe per due motivi fondamentali: primo, era un insediamento costiero vicino a Genova, secondo si trovava esattamente sullo sbocco delle valli appenniniche che portano a Piacenza. Con l’arrivo della civiltà romana il territorio rivierasco si popolò e si costruirono i percorsi stradali.
I Romani, grandi costruttori di strade, furono bloccati in Liguria da un territorio impervio popolato da gente ostile, che venne sottomessa con grande difficoltà. Probabilmente furono costretti ad aggirare le coste ripide della Liguria orientale con la via “Aemilia Scauri”, che nel 109 a.C. collegò Luni a Vado salendo verso Piacenza e Tortona. Utilizzarono poi tratti di strada costiera per il movimento locale e per l’accesso ai sentieri diretti in Pianura Padana.

Come appare nella Tavola Peutingeriana, copia medievale di un’antica carta romana delle vie militari imperiali, una strada collegava la piccola “Genua” a “Ricina”, oggi Recco, passando per Nervi. Nella carta stradale non sono rilevate le coste, quindi è doveroso sottolineare come in epoca romana Genova fosse sì un modesto nucleo cittadino, ma affacciato su un porto naturale formidabile. Rappresentò quindi una fondamentale base marittima per la guerra ai pirati, per le campagne di conquista, per la difesa della riviera, e divenne una piccola città romana.

Osservando una ricostruzione topografica di Genova romana, immaginiamo come poteva essere minuscola Nervi. Allora, come avvicinarci con serietà alla sua storia romana?
La storia locale rimanda sempre alla dimensione più ampia della storia, ma ha la caratteristica di essere percepibile direttamente nel paesaggio che abbiamo intorno. Questi luoghi sono la più spontanea via d’avvicinamento alla storia. Scopriremo quindi alcuni luoghi della storia e li esamineremo insieme.

Probabilmente la presenza romana si ebbe nella contrada nerviese di via Marco Sala, che ancor oggi è chiamata popolarmente “del Pozzo”. Via Lucchi, che sale perpendicolare a via Marco Sala, era un tempo chiamata proprio vico del Pozzo. Qui si trova oggi la più antica fontana di Nervi. L’area romana delle località rivierasche coincide solitamente con la presenza di una via di comunicazione, di una falda acquifera, di un clima favorevole; nella contrada del Pozzo possiamo così ipotizzare una stazione di sosta romana, una “mansio” dove si dissetavano uomini e cavalli.

Il Ponte Romano oltrepassa il torrente Nervi. Nonostante sia detto “romano”, il vecchio ponte è d’impianto medioevale, costruito di pietra e mattoni forse su una precedente struttura romana. E’ monumento nazionale collegato alla nostra storia più antica perché fa parte dell’unica e frammentaria antica strada della Riviera di Levante. Ha il suo gemello nel Ponte Romano di Bogliasco.
Da Genova la strada romana medioevale arrivava a Quarto e Quinto, cosiddette proprio dal numero di miglia che le separava da Genova; non a caso ancora oggi esistono la via Antica Romana di Quarto e la via Antica Romana di Quinto. L’antica strada proseguiva poi per via Romana di Murcarolo, via Pessale, si inseriva in via Provana di Leyni, scendeva al Porticciolo e attraversava via Ganduccio. Superato il Ponte Romano continuava in via Sarfatti, si inseriva in via Oberdan per proseguire verso Capolungo. Per comprendere l’importanza di questo essenziale ed antichissimo percorso, ci basti pensare che Nervi crebbe attorno ad esso e che restò quasi immutato fino all’età napoleonica.
Immaginiamo vie strette, ripidi ponti, mulattiere a mezza costa, case arroccate sugli scogli, quei borghi che i viaggiatori inglesi ottocenteschi chiameranno con stupore e ammirazione rock villages; immaginiamo alte pareti a strapiombo sul mare e gradini di pietra alle calette; riconosciamo ancora quanto resta di questo straordinario paesaggio?


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