La nuova rubrica dedicata alla cucina genovese in chiave nerviese

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“I nostri amici ci parlarono di un villaggio riparato, in un anfratto dell’Appennino, a due leghe da Genova. Là, tutto era diverso, dicevano. Non c’erano che aranceti, uliveti, aloe; Nervi era un Paradiso, una terra promessa”.

Secondo alcune fonti, è proprio così che il grande storico francese Jules Michelet, a cui sono dedicate due targhe a Nervi, una in Passeggiata e una a Capolungo, descriveva il nostro quartiere.

Michelet, infatti, debole di costituzione ed in un periodo della sua vita in cui si sentiva particolarmente stremato fisicamente e mentalmente, su indicazione dello storico Michele Amari, insieme alla giovane moglie, giunse a Genova alla ricerca d’una temperatura “opposta alle brume del nord-est, d’un’aria diversa da quella di Francia non lontano dalle Alpi“. Seppur rimase particolarmente colpito dallo spettacolo urbano, il clima “durissimo e violento” ed il vento che “attraversa ad ogni istante la città, sibilante come un fendente“, lo portarono a decidere di cercare riparo in “un villaggio situato fra le anfrattuosità dell’Appennino a due leghe da Genova” che gli era stato descritto come “un paradiso, una terra promessa“: Nervi.

Fin dall’inizio dell’800, Nervi, insieme a Capri e Nizza, ha infatti rappresentato il simbolo di aria pura e balsamica e proprio per questo motivo, per tutto il XIX secolo, arrivarono malati da tutta Europa con lo scopo di ritrovare la salute al riparo, soprattutto, dai venti freddi del Nord.

Ma, oltre al clima particolarmente gradevole, a favorire questo tipo di turismo un ruolo importante lo ebbe anche la cucina ligure, semplice e genuina, ma ricca di nutrimento e quindi ideale anche per il benessere psico-fisico.

Basti pensare all’olio d’oliva proveniente dai frantoi della vicina S. Ilario, leggero e molto digeribile, indispensabile per la salute delle ossa e per lo sviluppo delle difese immunitarie a tutte le età.

Questa premessa introduce l’arrivo di una nuova rubrica dedicata al cibo ed alle curiosità del nostro territorio in chiave culinaria. A partire dal prossimo venerdì tratteremo le ricette della cucina ligure ricercando aspetti particolari ad esse collegati.

Invitiamo tutte le nonne, le mamme e i ristoratori di Nervi, a partecipare all’iniziativa, scrivendoci le ricette “di famiglia”, accompagnate, possibilmente, da qualche curiosità o aneddoti, con lo scopo di dar vita ad un vero e proprio ricettario nerviese, ovvero un ricettario realizzato da fonti nerviesi.

Pensiamo che questo sia un modo simpatico di coinvolgere le nuove generazioni con testimonianze concrete, lasciando loro un piccolo patrimonio culinario, purtroppo, in via d’estinzione. Ci aspettiamo, quindi, una grande partecipazione.

Potete inviare le vostre testimonianze a info@ilnerviese.it

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