Il perché della proposta Beach Volley per la piscina

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Ed è arrivato il momento di spiegare bene, senza mezze parole e con chiarezza il perché della proposta di un utilizzo temporaneo della piscina di Nervi.


Ormai mi sono abituato agli insulti, ma leggendo alcune considerazioni e valutando bene alcuni “movimenti” ritengo fondamentale esplicitare la mia posizione.
I dati del problema piscina sono i seguenti:
– così come è non si può aprire ne per tutto l’anno e neanche per la stagione estiva.
– Tanti sono i problemi e le situazioni fuori norma, che rendono praticamente impossibile un uso acquatico.
– I filtri sono praticamente da sostituire
– il fondo della piscina è sotto il livello del mare e quindi ogni goccia di acqua piovana deve essere pompata per essere smaltita.
– abbiamo avuto un percorso partecipativo che ha sancito una cosa certa: i cittadini (non solo di Nervi) vogliono mantenere la Piscina

Il primo bivio era:
A) lasciare la piscina vuota, in attesa del finanziamento necessario alla sua ricostruzione, magari pulendola qualche volta in più durante l’anno, ben sapendo di dover affrontare un costo annuo di 2000 euro, senza eliminare i disagi del l’acquitrino che si forma alla prima pioggia post-pulizia.
B) pensare ad un utilizzo temporaneo della piscina, in attesa del finanziamento necessario alla sua ricostruzione.

Nel frattempo ci sono stati movimenti sospetti:
– ci sono state continue azioni tese a favorire la tesi dell’inutilità della piscina: dall’insostenibilità economica alla mancanza di utenza che giustifichi i lavori per quell’impianto, dai giudizi sull’impatto definito “orribile” di quell’ecomostro alla presunta impossibilità di progettare un impianto che possa resistere alle mareggiate, dal non partecipare a tutto il processo partecipativo al presentare in “altre sedi” le critiche più feroci sulle proposte emerse dallo stesso processo.
– l’impegno di spesa per il progetto definitivo della nuova piscina, viene prima spostato dal 2015 al 2016 e poi cancellato dal bilancio comunale
– spuntano dichiarazioni in Consiglio Comunale dove si dà più valore a valutazioni di una singola organizzazione che dice sia necessario demolire la piscina, che ad un percorso che ha visto la partecipazione di tutto il territorio che ha deciso invece di mantenerla.
– sempre più insistenti le voci di un progetto già pronto per la “demolizione” della piscina. Addirittura si sono avanzate in Consiglio Comunale richieste di annullare tutti gli esiti del percorso partecipativo realizzato dal Municipio (proposta di questa questa primavera)

Allora cosa fare?
Io penso che per dare una chances alla piscina, bisogna far capire, forte e chiaro che la volontà dei cittadini è quella di mantenerla e non demolirla.
Importante non lasciare, neppure per un anno ancora, quell’impianto all’abbandono e al degrado, perché significherebbe legittimare la necessità di eliminarlo, perché qualcuno potrebbe persino arrivare ad ipotizzare un cofinanziamento privato per una eventuale demolizione.
Quindi ecco maturare ad Aprile, durante un sopralluogo, per altre cose, al porticciolo, l’idea di cercare una proposta per un utilizzo temporaneo della piscina.
Inizia quindi la ricerca di possibili proposte, con l’idea principe di mantenere vivo quel posto e l’attenzione su di esso.
Si sceglie la svolta B del bivio.

Come si arriva al Beach Volley?
Per eliminazione.
– Piscina estiva con acqua salata no perché occorreva un sistema di filtro diverso e comunque restavano i problemi di messa a norma per un impianto natatorio.
– Campo di calcetto no perché si allagherebbe senza possibilità di smaltire l’acqua piovana (siamo sotto il livello del mare e sarebbe stato necessario alzare il fondo della piscina)
– Giochi gonfiabili no per gli stessi motivi del calcetto.
– copertura con un impalcato calpestabile e utile per aggregazione, manifestazioni ecc. Ecc. No perché il costo sarebbe davvero insostenibile.
– copertura con un impalcato non calpestabile no perché manterrebbe igienicamente accettabile il sito, ma non lo renderebbe fruibile e comunque costerebbe sempre alcune decine di migliaia di euro ( più di 4)
– Beach Volley, si è risulta possibile perché sarebbe realizzato con una prima base di ghiaia spessa, un sistema di drenaggio, la posa di un telo di tessuto non tessuto che non faccia intasare la ghiaia con la sabbia soprastante e la realizzazione di un canale di raccolta (attraverso il posizionamento di Jersey) di quanto drenato che permette ad una pompa di smaltire in mare l’acqua piovana.

Si è messo in conto il costo per la rimozione?
No no e vi spiego perché. Perchè lottiamo perché venga costruita la nuova piscina e
siccome per costruire la nuova piscina occorre demolire tutte le gradinate, cosa volete che incidano 250 metri cubi di materiale su un lavoro del genere?

Danneggia qualcosa il posizionamento di tutto quel materiale?
Ribadisco, la piscina va ricostruita per poter tornare piscina che cosa si può danneggiare?

Che sia chiaro, l’uso temporaneo è e deve essere, solo funzionale alla NUOVA PISCINA DI NERVI, deve far desistere chi non vuole rispettare la volontà dei cittadini che vogliono proprio lì una piscina che c’è stata per decenni e che vogliono demolire tutto.

Pur rispettando le idee altrui, nel nostro piccolo (infinitamente piccolo) ruolo istituzionale dobbiamo far rispettare quello che è emerso nel lungo processo partecipativo: un sì alla piscina.

Queste sono le motivazioni che hanno portato a fare questa proposta e la principale è che non vogliamo disattendere, con l’inerzia e l’immobilismo, chi ci ha chiesto forte e chiaro un posto dove tornare a praticare lo sport regionale ligure.
Quindi un no alla demolizione ed un sì alla piscina, mantenendo vivo quell’impianto per non dare alibi a chi vuole solo eliminarlo.

Michele Raffaelli

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