Cani liberi nei parchi, giro di vite della Municipale

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“Passeggiare nei parchi, per chi come me ha paura dei cani è diventato impossibile”. Maria Latterini, pensionata di 72 anni che ogni mattina prende il treno da Savona per raggiungere le ville nerviesi si sfoga così: “Raggiungo i parchi dalla stazione e passeggio in salita fino ai carabinieri per poi puntare dritta sul roseto. Veri e propri branchi di cani formati da decine di unità si rincorrono liberi sui prati, mentre i padroni chiacchierano liberamente senza curarsi minimante dei propri animali”.

E da ieri mattina presto, puntuale, è arrivato l’intervento degli agenti della polizia municipale che ha multato i padroni “in errore”.

La faccenda è senza dubbio spinosa: esiste un regolamento che prevede l’obbligo di condurre i cani al guinzaglio e – qualora di indole mordace – munirli di museruola.

Vademecum a parte, esiste anche un nutrito gruppo di persone, tuttavia, che lamenta “una totale assenza di aree attrezzate – afferma con livore Stefano Mazza, assiduo frequentatore del verde nerviese insieme al proprio fido – Basterebbe davvero poco per assicurare uno spazio per i nostri cani senza che nessuno si lamenti”.

Inizialmente era stata valutata – sotto consiglio di Legambiente e Amici dei Parchi – una grossa area vicina ai campi da bocce dell’Ardita Juventus; proprio sotto le scale che dai parchi conduco alla società. Aster, proprietaria, aveva negato la possibilità di cedere quella parte perché necessaria allo stazionamento mezzi.

“Area o non area – non usa mezze parole Piero Faineri, pensionato di 69 anni – devono finirla con questi cani liberi a qualsiasi ora del mattino e della sera. Li ho sentiti io, personalmente, telefonarsi per dare l’allarme riguardo l’arrivo dei vigili. Sono un gruppo organizzato e, tra le altre cose, c’è anche qualche cane non troppo tranquillo. Diciamo così. Io con il mio Toni (un barboncino nero, ndr) siamo stati quasi attaccati da un grosso segugio marrone che la padrona non è in grado di gestire. Io amo i cani e gli animali, da giovane ero anche membro di Greenpeace; ma qui si tratta di educazione e civiltà e passeggiare in mezzo a mandrie di cani liberi, perché alcuni sono più simili a vitelli, con padroni incuranti è pericoloso per tutti, bambini in primis”.

Nervi si spacca in due e la storia non finirà certo qui; e se da una parte c’è chi chiede spazi e aree attrezzate, dall’altra c’è chi punta il dito contro coloro “che soprattutto la mattina presto – spiega Rita Sulla – occupano più di due prati per lasciar correre liberi i propri cani. Non di rado qualcuno di loro si azzuffa, magari perché di branchi diversi. Dico la verità, a me piacciono molto e vederli liberi, se vogliamo, è anche motivo di simpatia. Ma capisco chi ha paura e si lamenta, c’è il bisogno reale di creare un’area per loro”.

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