Casapound convegno all’Astor, in piazza si canta “Bella Ciao”

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Viale delle Palme bloccata. Camionette dei carabinieri e cellulari della polizia posizionati nel cuore pulsante del quartiere. E mentre Casapound si riunisce nella sala dell’Astor con trecento persone, fuori – proprio sotto la stele che ricorda i partigiani caduti – un manipolo di nerviesi intona “Bella Ciao”.

In mezzo a loro il cordone delle forze dell’ordine a fare da filtro. Davvero in tanti gli agenti, quasi trecento. Ci sono anche gli ufficiali, in uniforme.

Piangono le donne anziane del quartiere, “hanno dimenticato tutto – ripetono con le lacrime agli occhi e il fazzoletto in mano – sono morti tanti ragazzi per la libertà”. All’interno dell’Hotel Astor Simone Di Stefano, leader di Casapound, annuncia la propria candidatura alla presidenza del consiglio davanti a una platea di trecento persone, tra questi Gianni Plinio.

“Oggi presentiamo la mia candidatura – ha detto De Simone davanti ai giornalisti – Noi parliamo al popolo e Genova è una città del popolo, del porto”.

L’aria nerviese, in mezzo alle divise, è tesa. In realtà non ci sono disordini e il silenzio, pesante, è interrotto dai cori dei manifestanti. Sembra che da un momento all’altro possa accadere qualcosa. Per fortuna non accadrà nulla.

In piazza Pittaluga, i nerviesi, sono circa cinquanta e tra questi c’è anche Giuseppe “Pepy” Criaco, cavaliere della Repubblica, 82 anni e camicia rossa: “Ricordiamoci cosa è successo nel ’21 con i primi moti fascisti. Oggi l’Anpi ha sottovalutato l’evento”.

Alla fine tutto si risolve. Le auto dei partecipanti all’incontro di Casapound lasciano viale delle Palme sotto le direttiva della forza dell’ordine e, a parte qualche coro, piazza Pittaluga si svuota e il traffico – spesso paralizzato durante la giornata – torna alla normalità.

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