Gli effetti della mareggiata

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Piogge torrenziali, mareggiate e forti venti. Il cambiamento climatico, ha in qualche maniera trasformato la quantità e la forza degli eventi atmosferici. Anche Nervi, chiaramente, non resta illesa e al di fuori da questi eventi. Non di meno nell’ultimo periodo.

L’erosione è uno di quei fenomeni che, materialmente, è possibile constatare senza particolari problemi.

Nell’immagine di copertina, quanto in questa sopra (entrambe scattate da Paola Gagliardi) si può notare chiaramente come il mare abbia mutato e trasformato l’aspetto di due scogli simbolo della costa Nerviese e, più in particolare, di Capolungo.

“Tutto è cambiato – scrive Carla Senarega, nerviese e capolunghina Doc – Lo scoglio dell’Aquila e il Cappello del Carabiniere sono cambiati drasticamente”.

L’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, spiega così il fenomeno:

L’ambiente costiero è un sistema altamente dinamico dove i fenomeni di erosione, e quindi di arretramento, o di avanzamento della linea di costa sono controllati da numerosi fattori meteoclimatici, geologici, biologici ed antropici. Sebbene in generale il “clima” sia da considerarsi come il principale motore degli agenti modificatori, localmente ciascuno degli altri parametri può assumere una prevalenza significativa.

Si può in particolare pensare a:

  • subsidenza naturale o indotta da estrazioni di fluidi dal sottosuolo;
  • ruolo di difesa delle piane costiere da parte dei sistemi dunali;
  • mancato apporto di sedimenti verso costa causato dall’alterazione dei cicli sedimentari per intervento antropico nei bacini idrografici (sbarramenti fluviali, regimazioni idrauliche, estrazioni di materiali alluvionali);
  • influenza sulla dinamica litoranea dei sedimenti intercettati dalle opere marittime (opere portuali e di difesa) e delle infrastrutture viarie e urbanistiche costiere.

Un’adeguata conoscenza delle molteplici fenomenologie che caratterizzano i litorali è indispensabile per procedere alla realizzazione di interventi strutturali che producano risultati soddisfacenti nella difesa dall’erosione, determinando impatti ambientali sostenibili nel medio-lungo periodo. A tal fine è necessario un approccio metodologico integrato tra dati geologici e storici, osservazioni sperimentali e modelli teorico-numerici, tenendo opportunamente conto delle indicazioni empiriche fornite dagli interventi già realizzati in situazioni simili.

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