Il portiere di quartiere arriva anche nel Levante

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di Sara Giangreco

Una nuova realtà si fa spazio a Genova: il Portiere di Quartiere.

L’idea nasce da un’associazione di Roma, che ha avuto l’idea di riqualificare alcuni disoccupati, per impiegarli in mansioni utili alla società.

La pandemia e il Covid ci hanno portato via tanto, compreso, troppo spesso, il lavoro. La voglia e la necessità di andare avanti, ha coinvolto in questa operazione assistenziale sia professionisti, che persone con voglia di rimboccarsi le maniche per la società e per chi ha bisogno.

Monica Chiusolo, direttrice del circuito genovese, ci ha raccontato come funziona, di cosa si occupa e quanti vantaggi può dare in un momento critico per tutti.

I servizi offerti sono molti: badanti, OSS, collaboratore domestico, dog e cat sitter, ripetizioni, spesa a domicilio e così via.

Essendo il Portiere di Quartiere un’associazione, è necessario tesserarsi annualmente, al piccolo costo di 20 euro, e svolge praticamente ogni servizio utile alla persona, sia a domicilio che su appuntamento a costi bassi e accessibili.

Fanno parte del circuito anche alcuni professionisti che, a prezzi dimezzati, svolgono il proprio lavoro, come ad esempio Alessandra Innocenti (avvocato), Mariagrazia Amoretti (psicoterapeuta), Silvia Garassino (consulente Caaf), la farmacia Monopoli, e anche due agenzie immobiliari.

Il servizio del Portiere di Quartiere ha competenza nei territori dei Municipi I – II – III – IV – VIII – IX.

Per qualsiasi informazione potete scrivere a ilportierediquartiere@gmail.com o chiamare Monica Chiusolo al numero 3534166143.

Ottima iniziativa, sia per creare posti di lavoro, reinventarsi in una nuova professione e, nel frattempo, costruire un tessuto di mutuo aiuto necessario al tessuto sociale in questo difficile momento.

Ricominciamo insieme a creare fiducia, combattere la solitudine e le difficoltà.

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