La Passeggiata “Anita Garibaldi” di Nervi compie 150 anni

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di Paolo Zerbini

Ma lo sapete che la Passeggiata a mare di Nervi, è qui da 150 anni, adagiata tra il mare, gli scogli, il verde, i muri di pietra, i mattoni rossi del selciato e un orizzonte infinito? Io, non lo sapevo.

150 anni che cadono proprio nel 2022 perché il marchese Gaetano Gropallo la progettò e la fece realizzare a metà Ottocento. Un lavoro durato 10 anni.                                                                                                 

Il primo trattoquello ponente dal Porticcolo di Nervi (dove sbocca il torrente) sino alla Torre Gropallo, è del 1862. Il secondo tratto, dalla Torre sino al porticciolo di Capolungo a levante, fu inaugurato nel 1872. Lunga quasi 2 chilometri.

Nervi vuol dire, in lingua celtica ‘Luogo vicino al mare’, una costa che dovette sembrare straordinaria a quel popolo, sceso dalle pianure e dai monti freddi dellEuropa Centrale.  

Oggi la Passeggiata, con i suoi 1832 metri di lunghezza, pavimento in mattoni rossi messi a lisca di pesce, è la sua fronte, meravigliosa, baciata dal sole 200 giorni all’anno.

Sino a metà Ottocento, era soltanto un sentieroutilizzato da pescatori e contadini, per muoversi e lavorare. Poi l’intuizione del marchese Gropallo e la costruzione usando solo la pietra per i muraglioni di sostegno e la pavimentazione. Niente ringhiera, a proteggere. La foto di Alfred Noack, fine Ottocento, la racconta cosi.                                                                                                               Sino al 1944 si chiamava Passeggiata Principessa di Piemonte, poi il Fascismo volle intestarla alla  Flottiglia X Mass. Il 19 giugno del 1945 il Comune di Genova, divenuto proprietario dell’operaqualche anno prima, la dedicò ad Anita Garibaldi: donna forte e bella, come il  suo percorso. Piedi nell’acqua e pezzi di storia.

Come nella Torre Gropallo: era la Torre del fieno, costruita a meta’ del 500.                                                                                                                          Sul tetto, si bruciava erba bagnata per segnalare lo nero periglio che vien da lo mare, dove scorrazzavano il pirata Dragut e i Saraceni. Così come opera di difesa, era il Castello, alto a ponente, sulla Passeggiata,stessa epoca.Oggi sede di associazioni.

Un pezzo che si avvicina a noi invece è la Marinella, per cent’anni albergo, ristorante e caffè a cui stanno tentando di dare nuova vita.

La Marinella spunta, a metà passeggiata, nel 1913, era uno chalet art Deco, di cui non c’e più traccia. Nel 1934, al suo posto viene costruito, un edificio bianco, lungostretto, slanciato come la tolda di una nave, un Kursaal cioè un luogo di intrattenimento, immerso nel blu, che è andato avanti, tra fortune e pessime gestioni, sino al 2013. Era diventato, persino un rifugio per innamorati fedifraghi.

Dacia Maraini scrive nel 1972. “Qui si balla sino a notte, tra reti appese e conchiglie,tra luci verdoline,cosi avvolgenti, che ti sembra di stare in fondo al mare”.

C’erano 12 camere doppie, una singolaristorate, caffè e appunto prima, una sala da ballo. Nel 2013, quindi, la chiusura.

Seguono anni di abbandono, sino a che nel2017 la società Marinella 1934, creata da un imprenditore genovese Igor Mendelevich – ambasciatore della città di Odessa – presenta un progetto con un investimento da 2 milioni di euro. Otto camere grandi, ristorante, caffetteria, area benessere e una vista impagabile, sapore di mare con sotto l’aggiunta di un piccolo molo d’attracco per le barche.

Nell’ottobre del 2018, una mareggiata furibonda semidistrugge lo scheletro ristrutturato della Marinella ma Mendelevich e i suoi soci non hanno mollato: “Finiamo i lavori entro l’estate poi penseremo all’apertura’’. Insomma riapre, con l’augurio di tutti.

La piscina Gropallo: chi ha un po’ di anni, ricorderà che negli anni ‘60, la vasca era diventata famosa perché ospitava i delfini che compivano salti e tuffi e piroette; che incantavano i bambini, come oggi fanno i loro discendenti all’Acquario di Genova.

A lambire la Passeggiata , grande respiro verde, ci sono i Parchi di Nervi. Duemila piante, un roseto, 90 mila metri quadrati di verde, giardini e vialetti, 4 ville storiche tra ‘600 e ‘700 che ospitano importanti collezioni museali e anche spettacoli estivi di rara magia. E da un paio di edizioni, anche Euroflora.

Sopra, verso l’Aurelia, c’e la Stazione di Sant’Ilario: quella di Bocca di Rosa cantata da De André. Il ricordo svanisce, chiusa dal 1959.

Sulla Passeggiata, però non c’e’ un cartello che dica quando sia stata costruita, quanto è lunga e quale sia la sua storia e la sua bellezza. E credo che dei 150 anni della sua vita, non si sia accorto quasi nessuno.

Lo so, la conoscono tutti, la amano tutti, ci camminano tutti. Magari adesso, sapendo quanti anni ha, l’apprezzeranno e la coccoleranno, ancora di piu.

Paolo Zerbini

 

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