La storia di “Marinella” tra speranze e realtà

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LA STORIA – Un locale dove si ballava, notturno, bello, con tutte le conchiglie, reti appese, luci verdoline; sembrava di stare in fondo al mare”. Così lo definiva Dacia Maraini. E per molto tempo l’albergo- ristorante “Marinella”, sulla Passeggiata Anita Garibaldi, lo è stato.
Riporta un documento dell’epoca che già dal 1913, quando fu costruito su un lembo di scogliera appartenente al demanio marittimo, garantiva “pranzi a tutte le ore, spettacoli di arte varia, danze esotiche, attrazioni e curiosità”.
Ristrutturato nel 1934 in base al progetto dell’architetto milanese Giacomo Carlo Nicoli, assunse la forma di una nave in cemento incagliata sugli scogli. E divenne un kursaal a picco sul mare. Negli anni Sessanta i primi segni di un lento e progressivo declino. Il resto è storia dei giorni nostri. Chiuso da tre anni, oggi è una struttura in stato di abbandono e degrado, oltraggiata dai vandali.

“Questa di Marinella è la storia vera”, come cantava De Andrè. Purtroppo.

LA GARA –  Tra valore stimato, canone annuale di concessione demaniale e lavori strutturali da affrontare per combattere ruggine e salino, comprare il locale costa troppo. Il Comune non può intervenire perche il bene non è di proprieta. Può solo affidarlo in gestione tramite appalto. Dopo due gare andate deserte ha, però, convinto il Demanio a ridurre il canone annuale al minimo durante i lavori di ristrutturazione e a dimezzarlo per chi si facesse carico di riaprire la struttura.
Il bando è scaduto il 2 novembre. E, nonostante una data non rinomatamente propizia per gli scaramantici, ci sono state due offerte. Il 4 novembre, in seduta pubblica, i funzionari del Comune incaricati hanno proceduto all’aperrtura dei plichi pervenuti e delle relative buste contenenti la documentazione amministrativa e tecnica in essi presenti. Al termine della verifica della rispondenza ai requisiti richiesti nel bando soltanto una delle due offerte è risultata idonea; l’altra mancava di un elaborato. Nei prossimi giorni, in seduta riservata, si procederà alla verifica dell’offerta tecnica ammessa, dopodiché il prossimo 23 novembre la Commissione si riunirà nuovamente in seduta pubblica per l’apertura dell’offerta economica e per l’eventuale aggiudicazione provvisoria.

LA SPERANZA –  “Noi continuiamo a sperare” dicono i Nerviesi. Ma nessuno vuole fare previsioni. Nella delegazione da qualche giorno si respira un cauto ottimismo. In ogni caso un primo passo è stato compiuto. E si è realizzato nel momento in cui sembrava che lo stabile stesse viaggiando inesorabilmente verso la morte. Anche se nessuno aveva il coraggio di esternare a voce alta quel pensiero.

IL FUTURO – Dopo i recenti interventi di manutenzione a panchine e ringhiere, rilanciare il locale significherebbe continuare un percorso finalizzato alla ripresa turistica ed economica del territorio; il turismo è industria che porta soldi, lavoro, benessere, anche se comunque sarebbe molto lontano dal fasto di decenni fa. Lasciarlo chiuso significherebbe decretare la fine di un pezzo di storia di Nervi. E forse non solo di quello.

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