E se a Nervi spuntasse un centro commerciale?
Appartamente, palestra, auditorium. Vi avevamo lasciato così nel numero 1 di Gennaio, con queste ipotetiche modalità di un progetto di riqualificazione dell’area che ospita l’ex fabbrica di cioccolato Aura, in Via del Commercio. Con cauto ottimismo. Ma anche anche con il forte timore che la decisione sulla vicenda giudiziaria che dal 2003 incombeva sull’ex stabilimento potesse porre fine a sogni, aspettative e speranze di Nervi e nerviese.
Ma, come si suol dire, al peggio non c’è mai fine. Nella seduta della II Commissione del Municipio Levante, tenutasi lo scorso 5 aprile, è arrivato un fulmine a ciel sereno. Un quarto progetto di riqualificazione che, qualora dovesse trovare realizzazione, decreterebbe la fine non solo di sogni, aspettative e speranze di Nervi, ma della delegazione per come è stata concepita fino ad oggi.
PROPOSTA – Stando a quanto emerso nel corso della seduta, la Coop avrebbe fatto una proposta, non definitiva (questo il motivo per cui i documenti non potrebbero ancora essere esibiti) di acquisto dell’intera area, che nel frattempo è stata dissequestrata, alla proprietaria Banca Popolare di Verona. Proposta che quest’ultima parrebbe propensa ad accettare.
OBIETTIVI – Obiettivo? Gli scopi sono più di uno e tra loro collegata. In primis il trasferimento a Nervi dell’azienda Baby Farma che, a seguito della realizzazione della Gronda, vedrebbe espropriata per pubblica utilità l’attuale sede di Bolzaneto. Questo sulla base di una clausola vigente PUC – Piano Urbanistico Comunale – che prevede che chiunque subisca un esproprio possa spostarsi all’interno dell’area comunale senza incontrare alcun vincolo urbanistico. Gli oneri di urbanizzazione sarebbero utilizzati per la realizzazione, sull’area che verrebbe risanata, di un centro commerciale articolato su tre blocchi. Un primo edificio contenente una palestra da destinare prevalentemente al volley o alla pallacanestro, corredata di spogliatoi e gradinate. Una seconda struttura nella quale sarebbero inseriti gli esercizi commerciali. E un terso edificio residenziale, a forma di torre altra 15 metri per far si che gli appartamenti siano “con vista mare” e di conseguenza commerciabili. Oltre alla costruzione di parcheggi.
TEMPI – Stretti. La deliberazione sulla Gronda è prevista tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Non c’è tempo da perdere.
EFFETTI – Il progetto avanzato da Coop sarebbe una nuova, l’ennesima, cementificazione e finirebbe col creare notevoli conseguenze dal punto di vista della viabilità, del danno ambientale e paesaggistico e del tessuto commerciale. In quali termini lo abbiamo chiesto a Stefano Toscanini e Federico Bogliolo, rispettivamente assessore alla Viabilità e consigliere del Municipio 9 Levante, i quali ci hanno rilasciato in esclusiva un’intervista a due.
“Che l’area fosse e sia da riqualificare è fuor di dubbio – hanno subito osservato all’unisono i due rappresentati delle istituzioni – ma un centro commerciale che dovesse sorgere in pieno centro urbano avrebbe delle conseguenza e un impatto sul territorio devastanti: i primi a pagarne gli effetti sarebbero i residenti che vedrebbero lievitare in maniera insostenibile i volumi di traffico e si troverebbero inglobati in una realtà invivibile. Poi i negozi di quartiere esistenti in Via Oberdan che non potrebbero di certo sostenere la concorrenza di un centro commerciale organizzato secondo regole ben diverse”.
TURISMO – “Da sempre Nervi è stata indirizzata verso un turismo culturale, ricreativo e, soprattutto, sostenibile” – ha proseguito Stefano Toscanini – “il Municipio Levante ha sempre cercato di tutelare paesaggio e ambiente in modo tale da renderli il più fruibili possibile al potenziale turista. L’insediamento di un centro commerciale sarebbe in netto contrasto con tutto ciò che è stato fatto finora, un sinonimo di discontinuità.
VIABILITA’ – “La viabilità subirebbe un grave contraccolpo negativo. Via Oberdan, l’arteria principale di Nervi, sarebbe ancor più congestionata.
AMBIENTE – “E l’impatto sarebbe traumatico anche a livello ambientale ed acustico. E’ inutile pensare all’installazione di un pannello elettronico che permetta di conoscere in tempo reale il livello di occupazione del parcheggio della stazione” – ha proseguito Toscanini – “se poi ipotizziamo la realizzazione di un centro commerciale (la tematica del cartello elettronico era stata affrontata nel precedente numero de “Il Nerviese” e anche in quell’occasione l’assessore ci aveva rilasciato un’intervista in esclusiva, n.d.r.). E’ impensabile quello che potrebbe accadere nel centro di Nervi nei fine settimana di primavera e inizio estate.
NEGOZI – Le recenti esperienze tanto a Genova quanto in altre parti del mondo dimostrano come all’apertura dei grandi centri commerciali corrisponda un depauperamento del tessuto commerciali circostante. “Tanti negozi, già sofferenti per una che crisi che non risparmi niente e nessuno sarebbero costretti a chiudere”, sostiene Federico Bogliolo, che abita a Nervi e quindi vede e “senta” la questione da una doppia prospettiva, da rappresentante e da residente. “Va inoltre considerato che fino ad oggi si è sempre cercato di preservare una certa tipologia commerciale di alto livello e legata al territorio, che inevitabilmente verrebbe a soccombere, soppiantata dalla grande distribuzione”.
NERVIESE – “Riteniamo che ora la voce da ascoltare sia quella di chi vive e lavora a Nervi” – concludono Toscanini e Bogliolo – “La parola ora va a loro. Per il loro futuro. Sarebbe auspicabile la convocazione di un’assemblea pubblica al fine di illustrare ai cittadini la proposta di Coop e raccogliere suggerimenti per individuare tutti insieme una soluzione”.
E voi, cosa ne pensate?