Questa sera l’assemblea pubblica sul Porticciolo. Quali gli scenari?

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Dopo attese, post infuocati sui social network, raccolte firme, video e polemiche questa sera alle 21 – davanti alla platea del Teatro Emiliani – il sindaco di Genova Marco Bucci salirà sul palco insieme agli esponenti del municipio per illustrare il progetto di riqualificazione del Porticciolo il cui nodo decisamente più spinoso è quello che coinvolge la piscina “Mario Massa” chiusa dall’estate del 2012.

Paolo Fanghella, assessore ai Lavori Pubblici del comune ha ribadito come “l’importo finanziato per la riqualificazione del porticciolo sia pari 5 milioni di euro”. Gli ingegneri e i tecnici di Tursi, chiamati in causa sul progetto Porticciolo, hanno spiegato come l’idea di una nuova baia preveda la demolizione della “Mario Massa” per andare a ricreare una darsena. All’interno delle opere il dragaggio del fondale e la messa in sicurezza del torrente con l’allungamento del pennello più una protezione del molo – verso mare – formata da una barriera di scogli. La nuova piscina, in grado di ospitare la grande pallanuoto internazionale verrà costruita in un’altra zona del quartiere non ancora svelata (Il Nerviese, mesi fa, aveva scritto dell’area di Campostano).

Federico Bogliolo, vice presidente del municipio IX ed ex pallanuotista, il 30novembre aveva precisato sulla propria pagina facebook come “nessuno ha mai inizianto i lavori di demolizione della piscina all’insaputa di nessuno. Il carotaggio effettuato è funzionale all’elaborazione del progetto del porticciolo che, ovviamente, non comprende solo lo spazio della piscina. Sono rimasto anche io colpito dalla notizia (non ne sapevo nulla) ma, informandomi, sono venuto a conoscenza di quanto appena scritto. Per quel che riguarda la piscina di Nervi, a prescindere da quello che quotidianamente viene detto e mi viene scritto – non sempre in maniera rispettosa ed educata -, tengo a precisare che nessuno, penso, possa mettere in dubbio il mio legame e il mio attaccamento a quell’impianto. Sono nato in quella piscina e, lì, ho passato i momenti più belli ed emozionanti della mia vita. E non voglio spendere ulteriori parole perché sarebbe inutile. Ho già detto più volte come la penso. A oggi l’amministrazione ha fatto elaborare altri progetti per realizzare una piscina in altre aree del quartiere. Si tratta di progetti che, appena verranno presentati, verranno da noi (me in primis) valutati. Valuteremo i pro e i contro e, soprattutto, cercheremo di capirne la fattibilità, anche in termini temporali. Il nostro Sindaco, nonostante la carica da commissario del Morandi, sta spendendo energie, tempo e denaro su Nervi, proprio per il legame che lo lega a questo territorio. Condivido la sua scelta di realizzare un impianto a norma, con dei parcheggi e accessibile a tutti. Vedremo, non appena avremo il progetto, se si può fare. Per il momento, sul porticciolo di Nervi ci sono 2.700.000 euro per la realizzazione del pennello di protezione e 800.000 euro per l’adeguamento del tratto finale del torrente Nervi”.

All’interno della questione non è mancata la posizione di Italia Nostra, insieme ad altre associazioni tra cui Legambiente: “Sì alla spiaggia e no alla darsena. Questo per evitare che Nervi si trasformi in un porto-parcheggio riservato ai diportististi”.

In occasione dell’incontro pubblico Programmi e progetti futuri per l’area del Porticciolo di Nervi, promosso dall’Amministrazione comunale e dal Municipio Levante, martedì 11 dicembre ore 21 al Teatro Emiliani di Nervi, Italia Nostra Genova, Legambiente Liguria, il comitato Amici della Baia di Nervi, le associazioni canoistiche e operatori economici locali riaffermano una comune visione del futuro della Baia di Nervi, già espressa in un documento presentato all’amministrazione cittadina.
“Il progetto di riqualificazione della Baia di Nervi deve recuperare l’autentica vocazione del Porticciolo che, con la sua spiaggia e lo scalo, è uno dei pochi punti del Levante Genovese di facile e libero accesso al mare per residenti e turisti, approdo per la piccola nautica, per alcuni pescatori professionisti e per le società di diving, campo di evoluzione per circa ottocento praticanti le specialità kayak/canoa che fanno capo a sette società sportive che qui fanno allenamenti, corsi, attività agonistica – spiegano le associazioni nella nota – Il progetto del Comune dovrebbe esaltare e valorizzare queste caratteristiche, fornendo servizi e meglio organizzando gli spazi, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. L’auspicata delocalizzazione della piscina “Mario Massa” e la demolizione del suo rudere possono lasciare spazio a un’ampia e armoniosa discesa a mare, spiaggia/scalo, al servizio delle tante attività nautiche, ma anche teatro, fra terra e mare, di eventi di livello nazionale e internazionale che questo angolo di Nervi ha tutte le potenzialità per ospitare, grazie all’ottima offerta di ristorazione, di spazi espositivi e di ospitalità; il Castello, il Collegio degli Emiliani. Non si vede invece l’opportunità di creare qui una darsenetta: di fronte alla realizzazione di pochi ormeggi temporanei nel tratto banchinato, si ridurrebbe il contatto con il mare, che è l’elemento centrale e più qualificante dell’intervento – spiegano le associazioni -. Per non parlare dell’impatto visivo di una banchina con ripidi gradoni, invece di una spiaggetta/scalo. Lo specchio acqueo, ampliato dalla rimozione della piscina, andrebbe lasciato il più possibile libero, per permettere lo svolgimento delle attività nautiche. La spiaggia esistente – già molto frequentata – va difesa e ampliata. Una costante e particolare attenzione deve essere prestata alla qualità delle acque per controllare l’inquinamento e garantire livelli di potenziale balneabilità. Preoccupazione sollevano gli interventi alla bocca di porto preconizzati per risistemare la banchina di approdo dei battelli turistici: il timore è di vedere ridotto il ricambio delle acque e amplificati gli effetti del moto ondoso. Ciò che si intende scongiurare sono nuove costruzioni nell’ambito della Baia e soprattutto la trasformazione del Porticciolo, da approdo protetto per piccoli natanti tirati in secco, con ormeggi solamente temporanei, in un porto turistico con pontili galleggianti, banchinamenti e imponenti difese a mare: la scelta di trasformare la Baia in un “parcheggio” per grandi natanti che apparirebbero fuori scala in questo contesto armonioso, a parte i costi altissimi, naturalmente a carico della finanza pubblica, per realizzare le difese a mare – farebbe precipitare la qualità delle acque, toglierebbe un bene alla collettività, non porterebbe sostanziali benefici agli operatori economici. La mareggiata del 29 ottobre – osserva Santo Grammatico di Legambiente – ci ha mostrato come i cambiamenti climatici su scala planetaria si possono tradurre in eventi disastrosi su un territorio fragile come quello della nostra Regione. Pensare oggi di costruire nella fascia costiera è una sfida alla ragionevolezza. Il Porticciolo chiude a ponente lo splendido percorso che con la passeggiata Anita Garibaldi inizia da Capolungo e costeggia i Parchi di Nervi – ricorda Ermete Bogetti di Italia Nostra – è un unicum che il legislatore ha voluto tutelare con il Codice dei beni culturali e con il Piano Territoriale Paesistico di Nervi Sant’Ilario adottato già nel 1953. Sta a tutti noi intervenire per permettere oggi la piena fruizione da parte della cittadinanza e conservare questo bene prezioso per le generazioni future”.

“Dopo tre mesi di battaglia – Matteo Ciappina, promotore della campagna Save Nervi Pool Challenge lancia un video messaggio su Facebook in cui chiama a raccolta tutti coloro che la pensano alla stessa maniera – è arrivato il momento di alzarsi dal sofà. Non esistono scuse per non venire questa sera agli Emiliani, non possono distruggere la nostra piscina. Non possono distruggere la nostra storia. Vogliamo conoscere i progetti del sindaco Bucci”. Anche lo stesso Ciappina, mesi fa, aveva parlato di un rendering del nuovo impianto fatto preparare da alcuni tecnici.

“Il progetto di riqualificazione della Baia di Nervi – si legge  in una nota comune – deve recuperare l’autentica vocazione del Porticciolo che, con la sua spiaggia e lo scalo, è uno dei pochi punti del Levante  Genovese di facile e libero accesso al mare per residenti e turisti, approdo per la piccola nautica, per alcuni pescatori professionisti e per le società di diving, campo di evoluzione  per circa ottocento praticanti le specialità kayak/canoa che fanno capo a sette società  sportive che qui fanno allenamenti, corsi, attività agonistica”.
“Il progetto del Comune – sostiene il coordinamento delle associazioni canoistiche – dovrebbe esaltare e valorizzare queste caratteristiche, fornendo servizi e meglio  organizzando gli spazi, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio”.

 

 

 

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