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Il nome di Rosalia Montmasson, nata a S. Joriez (Annècy) nel 1825, compare sotto il numero 662 dell’elenco dei partecipanti alla spedizione dei Mille pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 novembre 1878.
Fu l’unica donna a partire da Quarto con i garibaldini e ad essa, ma in Sicilia, si unirono poche altre valorose donne.
Rose (solo in seguito venne chiamata Rosalia), di umili origini, era nata in un paesino dell’Alta Savoia facente parte del Regno di Sardegna e a Marsiglia conobbe Francesco Crispi, patriota e politico, futuro ideatore della spedizione dei Mille e, per quattro volte, presidente del consiglio.
Francesco, rimasto vedovo, la sposò a Malta e la coppia si trasferì a Parigi e poi a Londra. Nel 1859 ritornarono in Italia e l’anno successivo vide Rosalia dirigersi a Messina per sostenere lo sbarco in Sicilia dei patrioti rivoluzionari Rosalino Pio e Giovanni Corrao.
Intanto a Genova era tutto pronto per la partenza dei Mille. Rosalia, pur ostacolata dal marito in quanto Garibaldi non voleva donne sulle navi, riuscì a seguirlo a bordo del piroscafo “Piemonte” diretto in Sicilia vestendosi con una divisa da marinaio.
Proprio come successe a Giovanna D’arco, ma ciò avveniva molti secoli prima, in pieno medioevo!
Sbarcati a Marsala, Rosalia seguì le truppe nell’avanzata verso l’est dell’isola dimostrando tenacia e coraggio nell’imbracciare il fucile e soprattutto per soccorrere i tanti feriti della battaglia di Calatafimi.
Il matrimonio durò ventuno anni al termine dei quali Crispi ottenne l’annullamento per sposare un’altra donna. Fra i motivi di contrasto fra i coniugi vi fu anche quello ideologico in quanto Francesco da repubblicano era diventato monarchico mentre Rosalia era rimasta fedele agli originari ideali repubblicani.
Dal 2011 a Ribera, città natale del Crispi, un monumento raffigura i due coniugi mentre a Firenze è stata apposta una lapide commemorativa che ricorda il soggiorno di Rosalia in detta città.
E a Genova, specialmente a Quarto dei Mille?
Sarebbe l’ora di ricordarla in qualche modo, magari intitolando la nuova contestata rampa che da piazza Sivelli conduce in via Acerbi. Rosalia, l’unica donna della spedizione dei Mille sarebbe così vicina all’ultimo garibaldino (Sivelli) e quasi di fronte al piazzale dedicato al coniuge Francesco Crispi dove sorge il monumento ai Mille.