Gaslini e Galliera, ecco lo studio di un farmaco che spenge l’esagerata risposta infiammatoria

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Covid-19: pubblicato studio che evidenzia efficacia e sicurezza di un farmaco in grado di spegnere l’esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare causata dal virus
Genova, 4 giugno. Dalla collaborazione tra Ospedali Galliera e Istituto Giannina Gaslini sono emerse nuove indicazioni sull’utilità del trattamento di con anakinra nei pazienti con polmonite severa da COVID19. Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista statunitense Journal of Clinical Allergology and Immunology e raccoglie i dati di 128 pazienti seguiti nell’Ospedale Galliera nella prima ondata della pandemia, nei primi mesi del 2020.

“Questo studio ha confermato su numeri molto più ampi quanto già osservato insieme ai colleghi del Galliera in uno studio preliminare pubblicato nel maggio 2020. L’analisi complessiva dell’intera casistica valutata al Galliera nel corso della prima ondata della pandemia ha evidenziato l’utilità del trattamento anti-infiammatorio precoce nei pazienti con la forma più severe di polmonite da COVID-19, supportando l’ipotesi che farmaci i farmaci anti-reumatici, come gli inibitori di interleuchina-1, possano essere sempre utili nei casi più severi caratterizzati da una importante infiammazione, specie se assunti in associazione con il cortisone. Siamo contenti che lo studio, particolarmente complesso e raffinato dal punto di vista dell’analisi statistica effettuata, abbia contribuito a fare chiarezza su un argomento ancora molto dibattuto dalla comunità scientifica e non del tutto chiarito dagli studi fino ad ora pubblicati, anche dagli studi negativi. Ovvero, come in una malattia ancora poco conosciuta come il COVID-19 sia fondamentale poter riconoscere a quale paziente dare un determinato trattamento, anche aggressivo, e soprattutto in quale fase della sua malattia, affinché questo possa risultare veramente efficace. Il nostro studio, unito ad esperienze simili in altri centri ha permesso di mettere a progettare nel modo più adeguato i trial clinici effettuati nel corso della seconda e terza ondata della pandemia, aiutando in modo significativo a identificare il sottogruppo di pazienti a più altra probabilità di beneficiare del trattamento anti-infiammatorio.

Ovviamente, la speranza di tutti noi è che i vaccini e nuovi trattamenti specifici, come gli anticorpi monoclonali, possano essere l’arma definitiva per sconfiggere gli effetti devastanti della pandemia. Tuttavia, a noi sembra molto importante che tutta la comunità scientifica si continui a confrontare sui diversi aspetti della malattia veramente complessa che ci troviamo ad affrontare da ormai da più di un anno e che dovremo in ogni caso continuare a gestire nei prossimi mesi” afferma Marco Gattorno direttore UOC Reumatologia del Gaslini, esperto di malattie autoinfiammatorie e immunodeficienze.

“Siamo molto soddisfatti – dice Emanuele Pontali, direttore Malattie Infettive del Galliera – della pubblicazione di questo studio, svolto in collaborazione con i colleghi del Gaslini, su di una rivista scientifica internazionale di grande prestigio. Lo sforzo di cercare di dare il massimo per i pazienti a noi affidati, anche cercando soluzioni innovative, ha avuto un bel riconoscimento. Questa esperienza ha coinvolto numerosi professionisti al Galliera ed al Gaslini, confermando ancora una volta l’importanza, nella ricerca scientifica, della collaborazione multidisciplinare e tra Enti diversi”.
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